Le vecchie lampadine alogene vanno in pensione. Almeno a quelle che abbiamo utilizzato finora. Consumano troppo (rientrano nella classe di efficienza energetica “D”) e le alternative meno energivore e più ‘eco-friendly’ ci sono.
Per questo, la Commissione Europea ha decretato l’uscita degli Stati membri dal mercato delle lampadine alogene, con l’entrata in vigore del regolamento (il n. 244/2009 sulla progettazione eco-compatibile delle lampade a uso domestico, collegato alla direttiva Eup – Energy Using Products 2005/32/EC) che, previsto per il 2016 e poi posticipato di due anni, scatterà il 1 settembre 2018.
Questo significa che al prossimo cambio di una lampadina fulminata, potremo acquistare solo un prodotto più efficiente, come i LED che possono consumare fino a 5 volte meno rispetto a una lampada alogena. A trarne vantaggio saranno l’ambiente, l’industria e il portafogli dei consumatori.
Secondo quanto stimato da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il passaggio a lampadine a basso consumo energetico porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno.
E ancora, il passaggio da una lampada alogena di media potenza a un LED ad alta efficienza energetica permetterà di risparmiare circa 115 euro, considerato il ciclo di vita del LED di circa 20 anni, e di recuperare il suo costo entro un anno. Risparmi destinati ad aumentare ulteriormente con i prezzi dei LED più bassi e il miglioramento delle performance.
Poi, ci sono i vantaggi previsti per l’industria, con la creazione di nuovi posti di lavoro nell’Unione Europea e proteggendo l’industria Ue dalla concorrenza di bassa qualità e dall’importazione di prodotti inefficienti. Tali misure di progettazione ecocompatibile (Ecodesign) contribuiscono infatti direttamente, al pari di altre già vigenti in Europa, a ridurre i costi e migliorare la competitività fissando norme a livello europeo e ad evitare potenziali costi di conformità con 28 diversi sistemi di requisiti nazionali.
Il divieto non riguarda però proprio tutti i prodotti. A essere messi fuori mercato saranno i tradizionali bulbi di vetro a forma di pera, non direzionali, in classe energetica D, mentre sono escluse da questa operazione: le lampade alogene direzionali (i popolari “faretti”); le lampade alogene con attacco G9 e R7S (spesso utilizzate per le lampade da tavolo e i proiettori). Le misure in oggetto non si applicano ai prodotti sono già in vendita nei negozi, ma solo per i nuovi prodotti immessi nel mercato.
Il divieto è in linea con la priorità dell’Unione Europea di migliorare l’efficienza energetica, con l’obiettivo finale di garantire un’energia sicura, sostenibile, competitiva e conveniente.
Ma che cos’è un LED? La sigla sta per ‘Light Emitting Diode’, ovvero ‘diodo a emissione di luce’, e fa riferimento a un dispositivo di illuminazione particolarmente efficiente e a basso consumo di energia. Sigla ormai entrata nel linguaggio comune e utilizzo che vanta già tanti casi che fanno scuola, dimostrandone la validità.
Per fare un esempio, l’Enea riporta come caso studio nell’utilizzo dei LED quello della nuova illuminazione della Valle dei Templi di Agrigento.
Nella Valle dei Templi di Agrigento gli interventi realizzati sull’illuminazione della Via Sacra (177 proiettori Led, potenza totale 2.655 W), sul Tempio della Concordia (4 proiettori Led, potenza totale 171 W; 38 proiettori Led, potenza totale 1.326 W), sul Tempio di Giunone (11 proiettori Led, potenza totale 471 W; 41 proiettori Led, potenza totale 1.430 W) e sul Tempio di Ercole (2 proiettori Led, potenza totale 85 W; 24 proiettori Led, potenza totale 837 W), cui si sono aggiunti altri corpi illuminanti a Led in sostituzione di quelli preesistenti, per un totale di circa 400, hanno consentito, rispetto all’impianto precedente, un risparmio superiore agli 84 MWh/anno, con una riduzione della spesa energetica di oltre il 66% e delle emissioni in atmosfera di 32,9 tonnellate/anno di CO2.
A questo primo intervento si è poi aggiunto il secondo realizzato nel teatro antico di Taormina, dove sono stati utilizzati 171 corpi illuminanti di varia potenza, oltre a 250 ml di strip led per complessivi 4.571 W. La sostituzione integrale dei corpi illuminanti esistenti con nuovi elementi a led ha garantito una riduzione dei consumi di oltre il 60%.